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Al giorno d’oggi le tecnologie per dire addio ai peli superflui sono numerose e varie, ma concentriamoci inizialmente su quelle più diffuse, ossia laser alessandrite e laser diodo, soffermandoci nello specifico sulle loro caratteristiche e differenze.

Innanzitutto, entrambi hanno come bersaglio la melanina contenuta nel bulbo pilifero, il laser alessandrite però può essere eseguito solamente presso centri medici a differenza del laser diodo che si può trovare anche nei centri estetici.

In particolare il laser diodo si suddivide in due tipologie:

  • laser diodo a bassa potenza- può essere utilizzato per pelli particolarmente sensibili, in quanto risulta essere più delicato rispetto a quello ad alta potenza senza così incorrere in rischi di ustione.
  • laser diodo ad alta potenza – non consente l’utilizzo per qualsiasi tipo di peluria, in caso di peluria più ostinata e resistente infatti, la forte potenza del laser potrebbe causare ustioni sulle cute.

Il laser alessandrite, invece, oltre ad essere la tecnologia laser più innovativa, performante e raffinata, si rivela la tipologia di laser più idonea per l’epilazione permanente, in virtù delle sue caratteristiche lodevoli.

Esso infatti, è adatto alla maggior parte dei fototipi ed è in grado di colpire in modo preciso e selettivo la melanina contenuta nei bulbi piliferi, distruggendo così anche i peli più resistenti senza intaccare i tessuti circostanti; il laser alessandrite ha inoltre il pregio di eliminare i peli più chiari e sottili, a differenza del laser diodo.

Esso soprattutto rappresenta una soluzione che offre un risultato permanente che si ottiene in maniera graduale nel corso delle varie sedute.  L’epilazione è quindi progressiva fino ad una eliminazione totale e permanente del pelo: al fine di ottenere il risultato desiderato, è infatti necessario attendere che il ciclo di ricrescita del pelo faccia il suo corso fino ad interrompersi del tutto, in quanto non tutti i peli, durante ogni trattamento, si trovano nella stessa fase di crescita.

Per quanto riguarda il numero di sedute necessarie esso varia da paziente a paziente tenuto conto della tipologia di pelo e della zona trattata, un aspetto importante in tal senso è rappresentato anche dalla necessità di intervallare le varie sedute rispettando le giuste tempistiche indicate dallo specialista.

Da ultimo, un altro aspetto da considerare è senza dubbio il costo. Il laser diodo è presente nei centri estetici ed ha un costo più accessibile rispetto al laser alessandrite, bisogna tenere a mente però che il laser alessandrite viene eseguito in studi medici da medici e da personale sanitario formato a tal fine, e soprattutto, offre una soluzione di natura permanente al problema della peluria, un tanto invece non può ovviamente dirsi per il laser diodo. Inoltre, il laser diodo solitamente richiede molte più sedute rispetto al laser alessandrite, potendo comportare quindi una spesa uguale o addirittura maggiore rispetto al laser alessandrite.

Il prezzo infine dipende sicuramente dalla zona da trattare e dal quantitativo di peli, solitamente le strutture che propongono tale trattamento creano dei pacchetti appositi che risultano vantaggiosi per chi decide di intraprendere tale percorso.

In conclusione appare chiara la netta supremazia del laser alessandrite considerati i suoi numerosi pregi sopra elencati nonché la sua attitudine ad essere una tecnologia estremamente performante, raffinata e attuale quando si parla di epilazione definitiva.

Non è stata volutamente nominata la luce pulsata in quanto non si tratta di una metodica laser, ma una sorgente di luce policromatica che agisce emettendo onde luminose di varie lunghezza d’onda che si disperdono nei tessuti circostanti con un azione termica diffusa (rischio scottature elevato) e non specifica e selettiva per il bulbo pilifero, a differenza del laser che emette onde luminose monocromatiche e unidirezionali, di una sola lunghezza d’onda che agiscono selettivamente preservando il tessuto circostante, colpendo elettivamente un unico bersaglio dato dalla melanina contenuta nel bulbo pilifero.

Menzioniamo per dovere di cronaca il laser a neodimio yag, che è l’unica metodica indicata per i fototipi scuri e può essere utilizzata sulla pelle abbronzata in quanto il suo impulso non viene assorbito dalla melanina della cute.

Ragazze ora non ci sono più dubbi su quale laser scegliere ! 😉

Il laser è ovviamente indicato anche per gli uomini, le zone maggiormente richieste sono schiena, ascelle, petto e collo.