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La biorivitalizzazione (skin-booster) è un trattamento anti-age che consiste nell’eseguire sul viso tante iniezioni superficiali di acido ialuronico o alcuni stimolatori di collagene (polinucleotidi). Oltre al viso può essere eseguito anche su collo, mani, décolleté e cuoio capelluto.

Si tratta di una tecnica di medicina estetica che permette di ripristinare l’idratazione profonda della cute al fine di migliorarne il tono e l’elasticità; inoltre, stimola la rigenerazione del collagene e dell’elastina che diminuiscono progressivamente con il passare del tempo.

Non si tratta del classico filler riempitivo del volto, la biorivitalizzazione non riempie le rughe, ma aiuta la pelle a favorire la produzione di fibre elastiche, tra cui il collagene e l’elastina che diminuiscono con il passare degli anni.

È un trattamento consigliato sia a donne che uomini, indipendentemente dall’età, in quanto ritarda la comparsa degli inestetismi dovuti all’aging e contrasta il danno ossidativo causato dalle radiazioni solari e dall’inquinamento.

Nello specifico la biorivitalizzazione produce:

  1. un’azione ristrutturante favorendo il ricambio cellulare e stimolando la produzione di collagene, elastina e acido ialuronico

2.un effetto anti-ossidante, ovvero contrasta l’azione dei radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare

3.un’azione idratante stimolando il richiamo di acqua nei tessuti, con conseguente ringiovanimento del viso ed una significativa riduzione delle rughe

Oggi sono molto diffusi i trattamenti combinati; la biorivitalizzazione infatti può essere abbinata ad altre metodiche estetiche, in modo da garantire un effetto ancora più soddisfacente.

Si può infatti abbinare la biorivitalizzazione a una seduta di laser, oppure al microbotox quando la cute è poco compatta e presenta pori evidenti e dilatati. È utile anche per attenuare l’acne rosacea o per pelli impure, in quanto regola la secrezione di sebo.

Un’altra alternativa gettonata in questo momento è la sinergia con i polinucleotidi, sostanze naturali in grado di favorire la riparazione dei danni al DNA cellulare causati da radiazioni solari e radicali liberi.

Di solito si eseguono cicli di biorivitalizzazione di almeno 3-4 sedute a distanza di un mese l’una dall’altra. Il periodo più indicato, soprattutto per migliorare l’idratazione cutanea in preparazione all’esposizione solare estiva, è la primavera.

Il trattamento va ripetuto periodicamente, almeno un paio di cicli all’anno (la frequenza varia a seconda della persona). La biostimolazione può essere personalizzata a seconda delle sostanze che si iniettano: per un semplice refresh di solito si combinano vitamine e antiossidanti, se il viso, invece, ha perso turgore, il medico utilizza acido ialuronico, oppure si aggiungono frammenti di acidi nucleici (cioè del Dna), quando la pelle è molto segnata, dal momento che migliorano la rigenerazione delle cellule.